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domenica 17 gennaio 2021

Matteo, Capitolo 27, Versetti 31-34

E dopo averlo schernito gli tolsero il mantello, gli rimisero le sue vesti e lo portarono via per crocifiggerlo. Uscendo trovarono un uomo di Cireneo di nome Simone, e lo costrinsero a prendere la croce di lui. E giunsero a un luogo che è detto Golgota, che significa luogo del cranio. E gli diedero da bere vino misto a fiele, e avendolo assaggiato non volle berlo.

Girolamo: Bisogna notare che quando Gesù viene flagellato e sputacchiato non ha le proprie vesti, ma quelle che aveva assunto per i nostri peccati; invece quando è crocifisso ed è passato tutto il livore delle burle, allora riceve le sue vesti di prima e il distintivo che gli è proprio, e immediatamente si scompigliano gli elementi, e la creatura dà testimonianza al creatore.

Crisostomo: Il Signore non volle patire sotto un tetto o nel tempio dei Giudei, affinché tu non abbia a pensare che pativa solo per quel popolo; quindi uscì fuori della città, fuori dalle sue mura, affinché si veda che il suo sacrificio ha per oggetto il bene generale, ossia che egli si offre per tutto il mondo e per la purificazione di tutti.

Origene: Portando la croce Simone, secondo la disposizione di Dio, fu condotto al punto di essere degno di venir ricordato nella Scrittura evangelica e di essere al servizio della croce di Cristo. Non solo poi conveniva che il Salvatore prendesse la sua croce, ma anche a noi conveniva portarla, sopportando un disagio per noi salutare; tuttavia non ci avrebbe giovato allo stesso modo il prenderla se lui non l’avesse presa.

Ilario: I Giudei non erano degni di portare la croce di Cristo, poiché era rimasto in eredità alle genti ricevere la croce e patire con il Signore.

domenica 27 dicembre 2020

Matteo, Capitolo 27, Versetti 15-26

Nel giorno solenne il governatore era solito rilasciare al popolo un prigioniero a loro scelta. Aveva poi allora un prigioniero insigne, che si chiamava Barabba; radunateli, dunque Pilato disse: Chi volete che vi rilasci: Barabba o Gesù chiamato il Cristo? Sapeva infatti che glielo avevano consegnato per invidia. Ma mentre sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: Non aver nulla a che fare con quel giusto: infatti oggi ho patito molte cose in sogno per causa sua. Ma i principi dei sacerdoti e gli anziani persuasero il popolo a chiedere Barabba, e a far morire Gesù. Rispondendo loro il governatore disse: Chi volete che vi rilasci dei due? Ma quelli dissero: Barabba. Dice loro Pilato: Che farò dunque di Gesù, che è detto il Cristo? Dicono tutti: Sia crocifisso! Dice loro il governatore: Che cosa ha fatto di male? Ma quelli gridavano più forte dicendo: Sia crocifisso. Pilato, vedendo che non serviva a nulla, ma il tumulto aumentava, presa dell'acqua si lavò le mani davanti al popolo dicendo: Io sono innocente del sangue di questo giusto; vedetevela voi. E rispondendo tutto il popolo disse: Il suo sangue sopra di noi e sopra i nostri figli. Allora rilasciò loro Barabba e consegnò loro Gesù flagellato, affinché fosse crocifisso.

Origene: Così infatti quelli che governano vengono incontro a quelli che sono loro subordinati, fino a conseguire di porre sopra di essi la loro dominazione assoluta. Anche fra i Giudei ci fu talvolta questo stesso costume: Saul infatti non uccise Gionata, poiché tutto il popolo così gli chiese.

Crisostomo: Anche Pilato volle salvare Gesù appoggiandosi su questo costume, e affinché i Giudei non avessero alcuna ombra di scusa, pone a paragone con Cristo un omicida conosciuto da tutti, a riguardo del quale segue: Aveva poi allora un prigioniero insigne, che si chiamava Barabba. Non solamente era un brigante, ma un brigante insigne, ossia celebre per la sua malvagità.

radunateli, dunque Pilato disse: Chi volete che vi rilasci: Barabba o Gesù chiamato il Cristo? Crisostomo: Come dicendo: se non volete lasciarlo in libertà come innocente, lasciatelo almeno come condannato, però libero per le festività. E se conveniva lasciarlo libero quando fosse veramente colpevole, con molta più ragione in caso di dubbio. Si veda come si invertì l’ordine in questa occasione. La petizione a favore dei condannati veniva fatta da popolo, e la concessione dal principe; ora invece si fece il contrario: infatti il principe chiede alla folla, e la folla diventa più feroce.

Agostino [Crisostomo]: Così dunque il giudice è spaventato dalla moglie; e per non dare il suo consenso al crimine dei giudei nel giudizio, è giudicato dall’afflizione della moglie nel giudizio: è giudicato colui stesso che giudica, ed è tormentato prima che tormenti.

martedì 22 dicembre 2020

Matteo, Capitolo 27, Versetti 11-14

 

Allora Gesù stette ritto davanti al preside, e questi lo interrogò dicendo: Tu il re dei Giudei? Gli dice Gesù; Tu lo dici; e venendo accusato dai principi dei sacerdoti e dagli anziani non rispose nulla. Allora Pilato gli dice: Non senti quante cose i testimoni dicono contro di te? E non rispose a nessuna sua parola, per cui il preside si meravigliò fortemente.

Origene: Considera quanto colui che fu costituito dell’eterno Padre giudice di tutte le creature si umiliò stando davanti a questo giudice della Galilea, e fu interrogato con una domanda che forse lo stesso Pilato formulava con ironia o dubbio.

Crisostomo: Pilato fa questa domanda che gli avversari rivolgevano continuamente contro Cristo. Poiché infatti sapevano che Pilato non si prendeva alcuna cura delle cose legali, conducono la cosa alle accuse pubbliche.

Ilario: Oppure al pontefice che lo interroga se fosse Gesù Cristo aveva detto: Tu l’hai detto, poiché egli stesso aveva affermato che Cristo sarebbe sempre esistito in base alla legge; a questo invece che lo interroga, essendo ignaro della legge, se fosse il re dei Giudei, si dice: Tu lo dici, poiché la salvezza delle Genti è attraverso la fede della confessione presente.

Origene: Ora Gesù accusato, come non rispose nulla allora, così nemmeno adesso; non fu rivolta, infatti ad essi la parola del Signore come un tempo lo fu ai Profeti; ma non era cosa degna che rispondesse neppure a Pilato che lo interrogava poiché questi non aveva su Cristo un giudizio permanente e fermo, ma era trascinato da passioni contrastanti.

Crisostomo: Diceva questo Pilato in quanto voleva liberarlo perché rispondesse scusandosi. Segue: E non rispose a nessuna sua parola, per cui il preside si meravigliò fortemente. Poiché infatti, pur avendo molte dimostrazioni in base alle cose stesse della sua virtù e mansuetudine e umiltà, tuttavia si indignavano contro di lui, ed erano spinti contro di lui da un perverso giudizio, per questo non risponde nulla; e se talvolta risponde dice cose molto brevi, affinché con una continua taciturnità non dia l’impressione di pertinacia.

martedì 15 dicembre 2020

Matteo, Capitolo 27, Versetti 6-10

Ma i principi dei sacerdoti, prese le monete d’argento, dissero: Non è lecito metterle nel tesoro, poiché è prezzo di sangue. Tenuto consiglio comprarono con esse il campo del vasaio per la sepoltura dei pellegrini. Per questo quel campo fu chiamato Aceldama, cioè campo di sangue, fino a oggi. Allora si adempì quanto fu detto dal profeta Geremia: E presero trenta monete d'argento, il prezzo del venduto, che i figli di Israele avevano mercanteggiato, e le diedero per il campo del vasaio, come mi aveva ordinato il Signore.

Crisostomo: Poiché i principi dei sacerdoti sapevano che avevano comperato la morte, si vedevano condannati dalla propria coscienza.

Girolamo: In verità colavano un moscerino e trangugiavano un cammello; se infatti non mettono il danaro nel tesoro, cioè nel gazofilacio, dove stavano le offerte fatte a Dio, poiché è prezzo del sangue, perché spargono questo stesso sangue?

Agostino: Io penso che ciò accadde per la provvidenza divina, affinché si veda che il prezzo del Salvatore non serve all’uso dei peccatori, ma offre riposo ai pellegrini; in modo che in futuro Cristo redima col sangue della sua passione i vivi e riceva con la sua passione preziosa i morti. Con il prezzo del sangue del Signore si compra dunque il campo di un vasaio. Leggiamo le Scritture che la salvezza di tutto il genere umano è stata comperata con il sangue del Salvatore, e questo campo è tutto questo mondo. Il vasaio che può tenere il dominio di tutto il mondo, è egli stesso, che fece di terra questo vaso del nostro corpo. Dunque il campo di questo vasaio è quello comprato con il sangue di Cristo, per i pellegrini, diremmo, che camminavano esiliati per tutto il mondo senza casa e patria. Però nel sangue di cristo si provvede ad essi il riposo necessario. Chiamiamo poi pellegrini quei devotissimi Cristiani che, rinunciando al secolo, e non possedendo cosa alcuna nel mondo, riposano nel sangue di Cristo: infatti la sepoltura di Cristo non è altro che il riposo del Cristiano; come dice infatti l’Apostolo (Rm 6, 4): «Siamo stati consepolti con lui nella morte mediante il battesimo». Noi siamo dunque pellegrini in questo mondo, e ci troviamo come ospiti in questa luce.

domenica 8 novembre 2020

Matteo, Capitolo 27, Versetti 1-5

 

Venuto il mattino, tutti i principi dei sacerdoti e gli anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù per consegnarlo alla morte. E messolo in catene lo consegnarono al governatore Ponzio Pilato. Allora Giuda, che lo aveva tradito, vedendo che era stato condannato, pentendosi riportò le trenta monete d'argento ai principi dei sacerdoti e agli anziani dicendo: Ho peccato tradendo sangue giusto. Ma quelli dissero: Che importa a noi? Veditela tu. Ed gettate le monete nel tempio, si allontanò e andò ad impiccarsi.

Origene: Credevano che con la morte si sarebbero estinte la dottrina e la fede in quelli che credettero in lui come Figlio di Dio. Insistendo poi nei loro progetti, legarono Gesù, che slegava gli altri.

Girolamo: Osserva la sollecitudine dei sacerdoti, che passarono in veglia tutta la notte per commettere il loro omicidio, e consegnarono legato Gesù a Pilato, poiché avevano il costume di consegnare legati davanti al giudice coloro che condannavano a morte.

Crisostomo: Non lo uccisero occultamente, poiché volevano uccidere la sua gloria, in ragione del fatto che molti lo ammiravano, e per questo si impegnarono a ucciderlo pubblicamente e davanti a tutti; e a questo fine lo portarono davanti al governatore.

Origene: Mi rispondano quelli che inventano certe favole sulla natura; poiché Giuda, riconoscendo il suo peccato, disse: Ho peccato tradendo sangue giusto, se non per la buona semente di intelligenza e virtù che Dio seminò in ogni anima razionale? Giuda non la coltivò e per questo cadde in tale peccato. Se poi c'è un uomo di natura tale da poter perire, tale fu Giuda più degli altri. Se avesse detto questo dopo la risurrezione di Cristo, forse lo avrebbe detto obbligato a pentirsi del suo peccato in forza della stessa risurrezione. Ma ora, vedendo che Gesù era stato consegnato a Pilato, si pentì forse ricordandosi di ciò che Gesù aveva detto ripetutamente riguardo alla sua futura risurrezione. Forse anche Satana, che era entrato in lui, lo incalzò finché non consegnò Gesù a Pilato; poi fece quanto voleva, uscì da lui, e lasciandolo egli poté pentirsi. Però come vide Giuda che Gesù era stato condannato se ancora non era stato interrogato da Pilato? Forse qualcuno dirà che nella sua immaginazione vide il risultato del processo in base a quanto aveva visto. Un altro dirà che ciò che è scritto: vedendo Giuda che era stato condannato, si riferisce allo stesso Giuda: allora infatti sentì la propria malizia, e si riconobbe condannato.

mercoledì 28 ottobre 2020

Matteo, Capitolo 26, Versetti 59-68

  

I principi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una falsa testimonianza contro Gesù, per consegnarlo alla morte, e non la trovarono, pur essendosi presentati molti falsi testimoni. Ma alla fine vennero due falsi testimoni e dissero: Costui ha detto: Posso distruggere il tempio di Dio e in tre giorni ricostruirlo. Il principe dei sacerdoti alzatosi gli disse: Non rispondi nulla alle cose che questi attestano contro di te? Ma Gesù taceva. Il principe dei sacerdoti gli disse: Ti scongiuro per il Dio vivo che tu ci dica se tu sei il Cristo, il Figlio di Dio. Gli dice Gesù: Tu l'hai detto: anzi io vi dico che d'ora innanzi vedrete il Figlio dell'uomo che siede alla destra della potenza di Dio e che viene sulle nubi del cielo. Allora il principe dei sacerdoti si strappò le vesti dicendo: Ha bestemmiato: che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia: che ve ne pare? Quelli rispondendo dissero: E' reo di morte. Allora gli sputarono in faccia e gli diedero dei pugni, altri invece lo schiaffeggiarono dicendo: Indovina, Cristo, chi è che ti ha percosso?

Origene: Le false testimonianze hanno luogo quando sono presentate con un certo colore. Però nessun colore si trovava nelle menzogne che proferivano contro Gesù, benché fossero molti coloro che volevano ingraziarsi i principi dei sacerdoti; e da ciò risulta una grande gloria per Gesù, che tanto irreprensibilmente parlò e operò dappertutto che neanche gli uomini più cattivi e astuti poterono trovare alcuna apparenza di una cosa degna di riprensione.

Girolamo: Come possono essere falsi testimoni se dicono quelle stesse cose che leggiamo che disse il Signore? Ma è falso il testimone che non dà a ciò che è detto il suo vero senso. Il Signore infatti aveva parlato del tempio del suo corpo, però essi nelle loro stesse parole lo calunniano aggiungendo ogni tanto qualcosa perché risulti giustificata l'accusa. Il salvatore aveva detto (Gv 2, 19): «Distruggete questo tempio», ed essi mutano le parole e dicono: Posso distruggere il tempio di Dio. Voi, dice, distrugge, io no, poiché è illecito attentare a noi stessi. Poi essi cambiano: è in tre giorni ricostruirlo, affinché sembrasse che parlava del tempio giudaico; però il Signore, per manifestare che parlava del tempio vivo e animato, aveva detto: «E io in tre giorni lo risusciterò».  Altro è riedificare, altro è risuscitare.

Ma Gesù taceva. Girolamo: Sapeva infatti, essendo Dio, che tutto ciò che avrebbe detto l'avrebbe volto a calunnia. Quanto più dunque Gesù taceva di fronte ai falsi testimoni indegni di una sua risposta, e agli empi sacerdoti, tanto più il pontefice vinto dal furore lo provoca a una risposta, in modo da prendere motivo di accusa da qualsiasi occasione del discorso.

giovedì 22 ottobre 2020

Matteo, Capitolo 26, Versetti 55-58

 

In quell’ora Gesù disse alla folla: Come verso un brigante siete usciti con spade e bastoni per prendermi: ogni giorno andavo presso di voi insegnando nel tempio, e non mi avete preso. Ma tutto questo è accaduto affinché si adempissero le Scritture dei profeti. Allora tutti i discepoli, abbandonatolo, fuggirono. Ma quelli tenendo Gesù, lo condussero da Caifa, principe dei sacerdoti, dove si erano radunati gli scribi e gli anziani. Pietro intanto lo seguiva da lontano fino all’atrio del principe dei sacerdoti; ed entrato sedeva con i servi, per vedere la fine.

Origene: Dopo che disse a Pietro (v. 52): «Riponi la tua spada», il che è segno di pazienza; dopo avere anche riparato l'orecchio amputato, come dice un altro Evangelista, il che era indizio di somma benignità e di potere divino, si aggiunge: In quell’ora Gesù disse alla folla; in modo che se non ricordano i benefici passati, almeno riconoscano quelli presenti.

Come verso un brigante siete usciti con spade e bastoni per prendermi. Remigio: Come se dicesse: l'ufficio del brigante è di nuocere e stare nascosto; ora, io non ho nuociuto a nessuno, ma ho sanato molti, e ho sempre insegnato nelle sinagoghe; e questo è ciò che si aggiunge: ogni giorno andavo presso di voi insegnando nel tempio, e non mi avete preso. Girolamo: Come se dicesse: è stolto cercare con spade e bastoni uno che si consegna nelle vostre mani; e cercare come latitante, nella notte e per mezzo di un traditore, uno che ogni giorno insegna nel tempio.

Allora tutti i discepoli, abbandonatolo, fuggirono. Remigio: In questo fatto tuttavia si dimostra la fragilità degli Apostoli: coloro infatti che per l'ardore della fede avevano promesso di morire con lui, ora per la paura fuggono, immemori della loro promessa. E ciò lo vediamo compiersi anche in coloro che per amore di Dio promettono di fare grandi cose, e dopo non le compiono; tuttavia non devono disperare, ma risorgere con gli Apostoli e rinsavire con la penitenza.

Rabano [Glossa]: Il nome conviene all'azione: Caifa, cioè investigatore, o sagace nel compiere la propria nequizia, o vomitante con la bocca, poiché fu impudente nel proferire la menzogna, e a perpetrare l'omicidio. Lo condussero dunque là affinché facessero tutto con il consiglio.

Crisostomo: Era grande il fervore di Pietro che pur avendo visto gli altri fuggire, non fuggì, ma restò, ed entrò.

lunedì 19 ottobre 2020

Matteo, Capitolo 26, Versetti 51-54

  

Ed ecco, uno di questi che erano con Gesù, stendendo la mano, estrasse la sua spada e colpendo un servo del principe dei sacerdoti gli amputò un orecchio. Allora Gesù gli disse: Riponi la tua spada nel suo luogo; infatti tutti quelli che prenderanno la spada periranno di spada. O pensi che io non possa pregare il Padre mio che mi darebbe subito più di dodici legioni di angeli? In che modo dunque si adempirebbero le Scritture, poiché così deve accadere?

Agostino: Fa uso della spada chi, senza un'autorità superiore o una legittima potestà che comanda o concede, si arma per spargere sangue. Infatti, benché il Signore avesse comandato ai suoi discepoli di armarsi, non aveva loro comandato di ferire. Che cosa c'era dunque di indegno nel fatto che Pietro, dopo questo gesto, sia stato fatto pastore della Chiesa, come Mosè, dopo aver ucciso l'Egiziano, fu fatto principe della Sinagoga? Ambedue infatti superano la regola non per detestabile inumanità ma per zelo e odio verso l'ingiustizia: l'uno per amore di suo fratello, l’altro, benché ancora carnale, per amore del suo Signore.

Origene: Con ciò si dimostra che le legioni della milizia celeste sono secondo le legioni della milizia umana, e combattono contro le legioni dei demoni, poiché ogni malizia si intende formata contro dei nemici. Però non diceva questo come necessitando dell'aiuto degli Angeli, ma secondo la stima di Pietro che voleva portargli aiuto. Infatti sono gli Angeli ad avere bisogno dell'aiuto dell'unigenito Figlio di Dio, piuttosto che lui di loro.

In che modo dunque si adempirebbero le Scritture, poiché così deve accadere? Girolamo: Questa sentenza mostra un animo pronto a patire: la qual cosa inutilmente avrebbero annunciato i Profeti se il Signore non l'avesse confermata con la sua passione.

martedì 6 ottobre 2020

Matteo, Capitolo 26, Versetti 47-50

Mentre egli ancora parlava, ecco Giuda, uno dei dodici, venne, e con lui molta folla con spade e bastoni, mandati dai principi dei sacerdoti e dagli anziani del popolo. Colui che lo tradiva diede loro un segno dicendo: Colui che bacerò è lui; prendetelo. E subito si avvicinandosi a Gesù disse: Salve, Maestro. E lo baciò. Gli disse Gesù: Amico, perché sei venuto? Allora si avvicinarono a lui e misero le mani addosso a Gesù e lo presero.

Origene: Uno può dire che, dato che erano molti i credenti in Gesù, furono anche molti quelli che si riunirono contro di lui, timorosi che la moltitudine dei primi lo strappasse loro di mano; ma io penso che ci fu anche un altro motivo, poiché, dato che credevano che fosse solito cacciare i demoni in nome di Beelzebul, si immaginavano che egli sarebbe sfuggito con arte diabolica. Ci sono anche adesso molti che militano contro Gesù con le spade spirituali, cioè con le varie e diverse dottrine su Dio.

Origene: Se qualcuno domanda perché mai Giuda tradì Gesù per mezzo di un bacio, direi che secondo alcuni ciò accade poiché volle conservare questa forma di rispetto verso il suo maestro, non azzardandosi a gettarsi sopra di lui, e secondo altri fece questo temendo che, se si presentava qualche nemico scoperto, avrebbe dato motivo che sparisse. Io poi dico che tutti i traditori della verità usano il bacio, fingendo di amarla. Inoltre tutti gli eretici, come anche Giuda, chiamano Gesù Maestro. Gesù però risponde mansuetamente...

Rabano [Agostino]: Esulta, o Cristiano, poiché nel traffico dei tuoi nemici hai vinto tu: ciò che Giuda vendette e il Giudeo comprò, tu l'hai acquistato.

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